Libretto impianto caldaia: i documenti necessari

Libretto di impianto caldaia: cosa fare nel caso manchi la documentazione INAIL/ISPESL, la CPI o la Dichiarazione di Conformità di un impianto di riscaldamento? Tutte le risposte alle tue domande.

Libretto impianto caldaia e dichiarazione di conformità DM 37/08

La dichiarazione di conformità è senza dubbio il documento più importante senza il quale:

  • Non dovrebbe essere possibile mantenere l’erogazione del gas secondo la delibera AEGG 40/14;
  • Per il Comune non c’è abitabilità/agibilità dell’unita abitativa;
  • Le centrali non possono funzionare.

Per il DPR 74/2013 non si potrebbe quindi assumere l’incarico di Terzo responsabile se nel contratto non fosse prevista la completa messa a norma dell’impianto. 

Libretto impianto caldaia e INAIL

Per quanto attiene alla denuncia di impianto termico all’INAIL/ISPESL con richiesta di esame progetto vanno presentati (in triplice copia) i seguenti documenti:

  • Mod. RD di denuncia firmato dall’installatore o dall’utente;
  • Mod. RR – RR/1 firmato dal progettista e riguardante il progetto e la relazione tecnica con allegato il disegno dell’impianto, eventualmente completati con relazione aggiuntiva e complementari;
  • Schema idraulico dell’impianto.

Tale procedura deve essere espletata prima della realizzazione della centrale da parte dell’installatore.
La centrale non può funzionare senza il verbale positivo dell’esame del progetto da parte di Inail.

Alla conseguente richiesta di verifica (dopo la realizzazione) andrà allegato l’elenco dei vasi espansione e anche:

  • Fotocopia della prima pagina del libretto matricolare ISPESL del vaso chiuso, oppure copia della dichiarazione di conformità e delle istruzioni operative rilasciate dal costruttore, per apparecchi costruiti secondo Direttiva 97/23/CE;
  • Dichiarazione del tecnico qualificato, ai sensi di quanto previsto dal Fasc. R.4.A della Raccolta R;
  • Le copie delle Dichiarazioni di Conformità secondo DM 37/2008 relative alle parti idrauliche ed elettriche.

Libretto impianto caldaia e CPI

Per quanto attiene al Certificato Prevenzione Incendi sono necessari alcuni documenti:

  1. Documentazione progettuale;
  2. Certificazioni di elementi strutturali;
  3. Dichiarazioni inerenti ai prodotti classificati ai fini alla reazione e resistenza al fuoco;
  4. Dichiarazioni relative agli impianti.

Tra le dichiarazioni del punto 4 vi sono appunto le Dichiarazioni di Conformità al DM37/08.

Rapporti tipo 1

Nei rapporti di verifica di Tipo 1 (gruppi termici) è tale l’importanza della Dichiarazione che i manutentori devono assolutamente indicarne l’assenza/presenza e soprattutto se l’impianto può funzionare oppure no.

A differenza dei precedenti modelli F non è invece stata prevista una casella di controllo nè per il Certificato Prevenzione Incendi nè per il libretto matricolare INAIL/ISPESL.

Tuttavia, in caso della loro mancanza gli stessi organi competenti suggeriscono una dicitura, nelle raccomandazioni: “in attesa dell’acquisizione della documentazione di legge…”.

Il manutentore non può infatti entrare nel merito delle valutazioni INAIL o Vigili del Fuoco ma deve comunque indicare al responsabile dell’impianto la necessità di dotarsi di tali documenti previsti, appunto, per legge.

In gioco c’è la sicurezza e occorre sensibilizzare circa le sanzioni che potrebbero essere ben più pesanti di quelle amministrative che arrivano a qualche migliaia di €.

La mancanza o il mancato rinnovo del CPI potrebbero configurare reati di tipo penale.

Una centrale termica tale da rientrare nelle casistiche dei “luogo di lavoro”  paga poi le violazioni anche con le sanzioni DLgs 9 aprile 2008 n°81 (tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro).

Se la Dichiarazione di Conformità fosse “irreperibile”, sia dal responsabile dell’impianto che dall’installatore, è possibile richiederne copia alle autorità (camera commercio, comune, società di distribuzione…).
Viceversa dovrà essere sostituita da una dichiarazione di rispondenza il cui modello, nei casi in cui le centrali siano soggette alla CPI, è quello prodotto dai VVFF.

È bene ricordare, inoltre, che ai sensi del DM 37/08, per gli impianti con obbligo di progetto tale dichiarazione di rispondenza deve essere redatta da un progettista iscritto all’albo con almeno 5 anni di esperienza.

Chi volesse supportarla con un Rapporto Tecnico di Verifica ai sensi della UNI 10738 deve considerare che quest’ultima norma non può essere impiegata nel caso di impianti ricadenti nell’ambito d’applicazione del DM 12 aprile 96 (prevenzione incendi).

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