Cappe aspiranti da cucina e Odori. Quali sono i danni alla salute?

Cappe aspiranti da cucina e fumi. Quante volte ti sei chiesto se una cappa aspirante sia davvero efficace? E il fumo delle friggitrici è davvero cancerogeno?

Cappe aspiranti da cucina, fumi delle fritture: uno studio della NTNU

Secondo quanto accertato dai ricercatori della Norwegian University of Science and Technology (NTNU) i fumi delle fritture sono molto dannosi per la salute. Essi rappresentano, infatti, un “male invisibile”.

Quanto emerge dall’analisi su campioni dei fumi e sui filtri delle cappe aspiranti da cucina (da quelle degli anni novanta fino a quelle più moderne delle zone cottura a isola) è molto interessante.

Il primo elemento riguarda i filtri a carbone attivo usati nelle cappe domestiche.
I ricercatori hanno analizzato il contenuto nei fumi con una dimensione fino a 0,1 micron e hanno scoperto che i carboni non lo trattengono ma lo lasciano in sospensione nell’ambiente, libero di penetrare nei polmoni.

Quanto tempo impiegano i filtri delle cappe domestiche per saturarsi e perdere capacità filtrante? I ricercatori del NTNU sostengono che dopo due chili di carne i filtri mostrano già dei cambiamenti significativi.

Secondo lo studio, l’efficienza della cappa aspirante da cucina è  maggiore se questa viene posizionata tra due pareti o negli angoli perché in questo modo viene convogliata una maggiore quantità di aria e i fumi si disperdono meno.
Ovviamente la potenza di aspirazione delle cappe domestiche è un fattore determinante.

Cappe aspiranti da cucina I risultati migliori sono quelli relativi alle cappe domestiche potenti che non riciclano l’aria nell’ambiente ma che la portano all’esterno.

Per quanto riguarda la composizione dei fumi e la presenza di sostanze tossiche e cancerogene sono stati trovati aldeidi, acidi alcanoici, idrocarburi policiclici aromatici e composti eterociclici.

In funzione del grasso in cui si frigge, gli studiosi hanno visto che se usata una sola volta la peggiore risulta essere la margarina, mentre per utilizzi ripetuti sono stati peggiori gli oli.

Lo studio realizzato dalla britannica Royal Society of Chemistry afferma che respirare le esalazioni sprigionate dagli oli portati alle alte temperature aumenta il pericolo di tumori.

I test sono stati effettuati operando come si opera nelle case private, in Norvegia, utilizzando prodotti normalmente utilizzati in quel paese.

In Italia abbiamo oramai imparato che:

  • l’olio usato per friggere non deve essere riutilizzato;
  • la temperatura deve essere tenuta costantemente controllata, giusta per l’alimento che stiamo cucinando: non troppo alta (per non generare le sostanze velenose); non troppo bassa da impregnare i cibi di grasso senza cuocerli come desiderato;
  • l’olio di oliva è il migliore perché è quello con il punto di fumo (la temperatura alla quale si produce fumo) più alto; regge le temperature più alte prima di degradarsi.

In un recente studio condotto dall’Università di Singapore si invitano i cuochi a rispettare la corretta ventilazione all’interno delle loro cucine e a preferire comunque metodi di cottura alternativi alla frittura.

Quindi ti consigliamo sistemi di aspirazione da cucina efficienti, progettati e realizzati per ottenere il massimo!

 

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